
LA RICERCA – ABSTRACT
Un migliore sistema di telecontrollo remoto può migliorare notevolmente la vita di chi sconta misure alternative ed allargare la cerchia di chi ne può beneficiare interrompendo la condizione disumana della sofferenza nelle carceri italiane e con risultati migliorativi.
Un problema riguardante le alternative alla detenzione ruota attorno alla questione dell’effettività dei controlli. Sia le misure semi detentive che le misure domiciliari si eseguono in ambiente non carcerario, lontano dallo sguardo vigile e costante degli operatori penitenziari. Pertanto, ci si pone il problema di come garantire il rispetto delle prescrizioni impartite dalla magistratura di sorveglianza. Nelle detenzioni domiciliari la prescrizione principale è il rispetto dell’obbligo di permanenza nel domicilio, o il rispetto degli orari di uscita e di rientro quando il condannato ha il permesso di uscire per alcune ore del giorno. Nella semidetenzione le prescrizioni sono puntuali e tassative, e si tratta dell’obbligo di presentare l’ordinanza che dispone le modalità d’esecuzione agli organi di polizia che ne facciano eventualmente richiesta, del divieto di portare armi, del ritiro del passaporto e della sospensione della patente di guida, oltre all’obbligo di dimorare per almeno dieci ore al giorno in istituto penitenziario. Per quanto riguarda la semilibertà, non sono imposti dei precisi obblighi, il semilibero si considera libero quando non ha l’obbligo di rientrare in carcere. Tuttavia, anche qui si pone il problema di controllare che il condannato svolga effettivamente l’attività risocializzante concordata.
D’altronde, le prescrizioni, le modalità esecutive imposte dal magistrato di sorveglianza, costituiscono il contenuto afflittivo della misura. Il mancato rispetto delle prescrizioni comporta la violazione della misura stessa, e per questo è sanzionato con la revoca. La necessità di controllare il rispetto delle prescrizioni, che costituiscono il contenuto stesso delle misure, si traduce nell’esigenza di garantire l’effettiva esecuzione della stesse. In altri termini, l’effettività e la certezza della pena dipendono dall’effettività dei controlli sul rispetto delle prescrizioni. Altrimenti, le alternative al carcere, invece di rappresentare delle modalità attenuate di esecuzione della pena detentiva, si trasformano in misure assolutamente clemenziali. Pertanto, l’effettività dei controlli garantisce che l’alternativa alla detenzione non si trasformi in un’alternativa alla pena stessa, in una forma d’impunità.
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