Forum

Benvenuti nel Forum della Fondazione Olitec. Questo spazio è stato creato per promuovere la trasparenza e facilitare la comunicazione tra la Fondazione Olitec e tutti coloro che desiderano entrare a far parte del nostro team, in particolare per il ruolo di Sales. Il nostro forum è uno strumento di dialogo aperto e costruttivo dove i candidati possono porre domande, condividere esperienze e ottenere risposte dirette sui vari aspetti del processo di selezione e sulle opportunità di carriera offerte dalla Fondazione.

All’interno del forum troverete topic dedicati ad argomenti specifici su cui potrete approfondire informazioni relative al ruolo, al processo di selezione e alla cultura aziendale della Fondazione Olitec. Inoltre, avrete la possibilità di caricare le vostre domande e consultare le risposte fornite ad altri quesiti posti dai candidati, creando così una rete di informazioni condivisa e trasparente.

Questo spazio è pensato anche per favorire la condivisione delle esperienze personali: potrete raccontare il vostro percorso e scoprire come altri candidati stanno affrontando questa opportunità. Vi invitiamo a partecipare attivamente, a rispettare gli altri membri della community e a mantenere un tono di dialogo collaborativo e positivo.

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Volontariato GenZ e AI

Di Samina Sayeda

Viviamo in un mondo pieno di tecnologia. Ogni giorno usiamo l’IA senza neanche accorgercene: ci consiglia serie TV, corregge i compiti, ci suggerisce canzoni, risponde alle nostre domande. È tutto veloce, tutto connesso. Eppure, sempre più ragazzi e ragazze della GenZ cioè noi- sentono il bisogno di fare qualcosa di diverso. Qualcosa che non sia solo online. Qualcosa di vero, umano. Come il volontariato.

Noi della GenZ non usiamo il telefono e la tecnologia solo per divertimento o per semplificarci la vita. Certo, a volte ci fa comodo, ma c'è qualcosa di più dietro. Molti di noi si rivolgono all'intelligenza artificiale e ai dispositivi perché sentiamo il bisogno di avere qualcuno con cui parlare, qualcuno che ci ascolti senza giudicarci. In realtà tanti di noi vogliono fare la differenza. Siamo cresciuti tra crisi ambientali, guerre, ingiustizie. Sui social ne parliamo, ci informiamo, ci arrabbiamo. Ma poi c’è anche chi decide di agire davvero. Di donare un po’ del proprio tempo per aiutare gli altri, partecipare a un evento, dare una mano nel quartiere o anche solo ascoltare qualcuno che si sente solo. E il bello è che questo, anche se sembra piccolo, conta tantissimo.

Fare volontariato ci fa sentire vivi. Ci fa uscire da quella bolla digitale dove tutto è filtrato. A volte basta una chiacchierata, un sorriso, per capire che il mondo reale può ancora emozionare più di uno schermo.

Un gruppo di giovani della GenZ che sorride mentre utilizza i propri smartphone in un ambiente luminoso e tecnologico.

E quindi, dove entra l’intelligenza artificiale in tutto questo? A prima vista sembrano due cose opposte: da una parte il cuore, dall’altra i dati. Ma forse non è proprio così. Se usata bene, l’IA può diventare un’alleata del volontariato. Alcune associazioni, per esempio, usano l’IA per capire dove c’è più bisogno, per tradurre comunicazioni in diverse lingue, per coordinare volontari, raccogliere fondi o far conoscere progetti a nuovi giovani sui social. L’IA non fa il lavoro al posto nostro, ma lo rende più accessibile, più veloce, più organizzato.

Ma c’è anche un rischio. Quello di affidarsi troppo alla tecnologia e dimenticarci delle cose semplici. Parlare con una persona adulta, giocare con dei bambini, ascoltare chi ha bisogno: queste cose non le può fare un algoritmo. E se iniziamo a pensare che “tanto lo farà un’app”, allora perdiamo il senso di ciò che ci rende davvero umani.

Ecco perché è importante che la nostra generazione impari a usare l’IA in modo intelligente, ma senza dimenticare che certe emozioni non si possono programmare. Il volontariato è un’occasione per uscire dal digitale e tornare a guardarci negli occhi, a toccare la realtà, a farci domande vere.

Forse la forza della GenZ è proprio questa: sapere usare la tecnologia, ma anche sapere quando è il momento di metterla da parte. Fare il bene non è una cosa da “boomer”: è un modo per sentirci parte di qualcosa di più grande. E se l’intelligenza artificiale ci aiuta a farlo meglio, tanto meglio. Ma il cuore dobbiamo metterci noi.

In un mondo dove tutto è automatizzato, il volontariato è un modo per fermarsi, respirare e ricordarsi che siamo ancora umani. Magari un giorno riusciremo a insegnare anche alle macchine cosa significa avere davvero dei sentimenti.