Forum

Benvenuti nel Forum della Fondazione Olitec. Questo spazio è stato creato per promuovere la trasparenza e facilitare la comunicazione tra la Fondazione Olitec e tutti coloro che desiderano entrare a far parte del nostro team, in particolare per il ruolo di Sales. Il nostro forum è uno strumento di dialogo aperto e costruttivo dove i candidati possono porre domande, condividere esperienze e ottenere risposte dirette sui vari aspetti del processo di selezione e sulle opportunità di carriera offerte dalla Fondazione.

All’interno del forum troverete topic dedicati ad argomenti specifici su cui potrete approfondire informazioni relative al ruolo, al processo di selezione e alla cultura aziendale della Fondazione Olitec. Inoltre, avrete la possibilità di caricare le vostre domande e consultare le risposte fornite ad altri quesiti posti dai candidati, creando così una rete di informazioni condivisa e trasparente.

Questo spazio è pensato anche per favorire la condivisione delle esperienze personali: potrete raccontare il vostro percorso e scoprire come altri candidati stanno affrontando questa opportunità. Vi invitiamo a partecipare attivamente, a rispettare gli altri membri della community e a mantenere un tono di dialogo collaborativo e positivo.

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Le tecnologie Bioinformatica, Realtà Immersiva e Intelligenza Artificiale: un bisogno di etiche plurali

Di Dr Emmanuel R. Goffi

Professore di etiche, responsabile del dipartimento "Etiche, management, progetti personali e professionali” presso l'Isep – Ecole d’ingénieurs du numérique (Istituto superiore di elettronica di Parigi), France

Vicepresidente Europa, Fondazione Tamkine, Rabat, (Marocco)

Mi chiamo Emmanuel Goffi, lavoro nell’ambito delle etiche applicate ai sistemi di intelligenza artificiale, e sono docente e consulente presso istituzioni e imprese che desiderano sviluppare una visione critica e responsabile delle tecnologie emergenti. La mia esperienza si articola tra la ricerca teorica, la divulgazione e la formazione sulle diverse etiche nei processi decisionali legati ai sistemi di IA, alla bioinformatica e alla realtà immersiva. Credo nell’importanza di un dialogo multiculturale e narrativo per affrontare le sfide etiche poste dalla rivoluzione BRIA — Bioinformatica, Realtà Immersiva e Intelligenza Artificiale, promuovendo la pluralità delle prospettive e il rispetto dei valori locali e globali.

Il mio settore sta vivendo una trasformazione profonda, accelerata precisamente dall’arrivo delle tecnologie BRIA. I sistemi di intelligenza artificiale offrono non solo nuove possibilità di analisi e automazione, ma impongono anche una rivalutazione radicale dei paradigmi epistemologici e antropologici su cui si fondano le nostre società. La bioinformatica modifica il confine tra ciò che è naturale e ciò che è artificiale, mentre la realtà immersiva ridefinisce il senso della presenza, dell’esperienza e delle relazioni umane.

Questi cambiamenti generano resistenze: c’è ancora molta diffidenza verso l’automazione e la delega decisionale, così come timori relativi alla perdita di controllo, all’omologazione culturale e alla trasparenza degli algoritmi. Tuttavia, le opportunità sono immense. Nel mio campo vedo crescere l’interesse per approcci etici basati sulla «narrazione» e sulla «pluralità», in cui la riflessione non si limita al rispetto di codici astratti, ma si radica nell’ascolto delle storie, dei bisogni e delle aspettative delle società realmente coinvolte. Le diverse etiche dei sistemi di IA si arricchiscono di strumenti che favoriscono l’inclusione, la responsabilità e la negoziazione interculturale.

Guardando al futuro, credo che l’evoluzione del mondo professionale legato alle diverse etiche applicate alle tecnologie BRIA sarà segnata dalla necessità di costruire «ecologie narrative» nelle quali esperti, cittadini, sviluppatori e decisori potranno co-costruire il senso e le norme della convivenza tecnologica. Mi interrogo però su come mantenere la pluralità delle voci senza cadere nella tentazione di universalismi etici che rischiano di soffocare le diversità locali.

La mia speranza è che le tecnologie BRIA diventino un catalizzatore di consapevolezza e dialogo, non solo di efficienza. Le visioni alternative possono includere lo sviluppo di scenari normativi fondati su diverse etiche nel senso nobile del termine, cioè nel senso filosofico, prendendo in considerazione la pluralità dei valori e delle narrazioni in grado di rispondere alle sfide globali senza annullare le specificità culturali. Rimane aperta la questione della promozione dell’inclusione e del riconoscimento delle soggettività, siano esse umane o algoritmiche, in mondi digitali sempre più complessi.

Il cambiamento portato dalle tecnologie BRIA rappresenta una sfida multidimensionale che chiama tutti noi  professionisti, cittadini, responsabili della governance a una riflessione seria e costruttiva. Il futuro che immagino è fatto di pluralità, dialogo continuo e capacità di accogliere l’incertezza come spazio di crescita etica. Invito chi legge a interrogarsi, insieme a me, sui valori che desidera vedere incarnati nella tecnologia e su come ciascuno può contribuire, attraverso la propria narrazione, a orientare l’evoluzione del nostro mondo comune.