Benvenuti nel Forum della Fondazione Olitec. Questo spazio è stato creato per promuovere la trasparenza e facilitare la comunicazione tra la Fondazione Olitec e tutti coloro che desiderano entrare a far parte del nostro team, in particolare per il ruolo di Sales. Il nostro forum è uno strumento di dialogo aperto e costruttivo dove i candidati possono porre domande, condividere esperienze e ottenere risposte dirette sui vari aspetti del processo di selezione e sulle opportunità di carriera offerte dalla Fondazione.
All’interno del forum troverete topic dedicati ad argomenti specifici su cui potrete approfondire informazioni relative al ruolo, al processo di selezione e alla cultura aziendale della Fondazione Olitec. Inoltre, avrete la possibilità di caricare le vostre domande e consultare le risposte fornite ad altri quesiti posti dai candidati, creando così una rete di informazioni condivisa e trasparente.
Questo spazio è pensato anche per favorire la condivisione delle esperienze personali: potrete raccontare il vostro percorso e scoprire come altri candidati stanno affrontando questa opportunità. Vi invitiamo a partecipare attivamente, a rispettare gli altri membri della community e a mantenere un tono di dialogo collaborativo e positivo.
Abbiamo avuto l’onore di ospitare Marco Pratellesi per due giorni, giornalista di lunga esperienza, docente e tra gli esperti italiani di innovazione editoriale, con il quale ci siamo confrontati sul passato, il presente e il futuro del giornalismo. Durante questa formazione, ci ha offerto una panoramica sull’evoluzione della professione giornalistica dalla sua nascita fino ad oggi, soffermandosi in particolare sull’impatto delle nuove tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale.
Attraverso un viaggio che ha toccato le esperienze redazionali tradizionali, come quelle a Paese Sera e Reality Magazine, Pratellesi ha introdotto a noi il concetto di scoop, la notizia esclusiva scoperta prima degli altri, e ne ha sottolineato il ruolo cruciale nel giornalismo di qualità. Ha poi ripercorso le origini storiche della professione, a partire dal 1830 con la penny press, quando in un contesto di scarsità informativa nacquero i primi quotidiani popolari, contribuendo a rendere quella del giornalista una professione ben retribuita e socialmente rilevante.
con l’arrivo del web, nel 1991, grazie alla nuova possibilità di poter pubblicare contenuti senza particolari difficoltà, si passa da una carenza di informazioni ad un eccesso informativo con la conseguente perdita di importanza della figura del giornalista e con l’instabilità del, fino ad allora funzionante, modello economico tradizionale.Il giornalismo contemporaneo si trova così a fronteggiare nuove sfide: produrre contenuti affidabili, tempestivi, aggiornati in tempo reale, ben indicizzati per i motori di ricerca, ma anche resistenti alla logica della riproduzione seriale, che tende a svuotare di valore l’informazione originale.
In questo contesto si inserisce il tema del giornalismo automatizzato e dell’uso dei dati. Pratellesi ha illustrato alcuni progetti sviluppati con Appliance Lab, come la creazione di template per l’elaborazione automatica dei bollettini della Protezione Civile durante l’emergenza sanitaria. Attraverso il machine learning, la macchina ha imparato a costruire testi informativi completi, con titoli e contenuti adattati ai dati giornalieri: numero di nuovi casi, andamento dei positivi, dei guariti e dei deceduti, sintesi testuale e rappresentazione grafica. Lo stesso principio è stato applicato anche per Meteo.it (Mediaset), con testi meteorologici personalizzati generati quotidianamente per ogni comune italiano, basati su previsioni a tre giorni.
Questi progetti rispondono concretamente alle due esigenze maggiormente avvertite dai giornalisti secondo le recenti indagini: la necessità di sistemi di alert per anticipare eventi rilevanti (giornalismo previsionale) e la disponibilità di strumenti per la verifica automatica dell’affidabilità delle fonti social. Troppo spesso, infatti, errori redazionali derivano dal rilancio non verificato di contenuti virali che si rivelano essere falsi.
In tal senso, Pratellesi ha portato l’esempio virtuoso del QuakeBot del Los Angeles Times, un algoritmo capace di analizzare in tempo reale i dati dell’US Geological Survey e pubblicare automaticamente articoli ogni qualvolta si registra un terremoto in California. Un ulteriore strumento è Sirius Source Review, software sviluppato nel 2011, che consente di identificare attraverso l’analisi semantica di 741 parole legate alla percezione sensoriale i veri testimoni oculari di un evento tra migliaia di tweet o post social. Questo algoritmo, con una precisione dell’89%, è in grado di distinguere chi è presente sul luogo dei fatti da chi ne parla indirettamente, offrendo così ai giornalisti la possibilità di contattare fonti autentiche nel momento stesso in cui un evento accade.
Un esempio emblematico è quello dell’operazione per l’uccisione di Osama Bin Laden: fu un ingegnere pakistano, ignaro di ciò che stava accadendo, a pubblicare in tempo reale su Twitter l’arrivo degli elicotteri americani, fornendo inconsapevolmente la prima testimonianza dell’intervento. Un giornalista dotato di strumenti adeguati avrebbe potuto intercettare quella testimonianza e trasformarla in uno scoop mondiale, in tempo reale.
Verso la fine del suo intervento, Pratellesi ha mostrato esempi di Avatar giornalistici, già impiegati da agenzie come Xinhua e da alcune emittenti coreane, che leggono le notizie in video, riproducendo volti umani, a volte ispirati a veri giornalisti, altre volte completamente virtuali.
Ha infine concluso con una riflessione etica e culturale sulla funzione del giornalismo, citando Walter Lippmann, tra i più influenti giornalisti e teorici americani del secolo scorso: “Non c'è legge più alta nel giornalismo che raccontare la verità e smascherare la menzogna.”
La sfida attuale è proprio questa: sviluppare e adottare sistemi basati sull’intelligenza artificiale che siano in grado di estrarre valore dai dati e quindi verità e, allo stesso tempo, smascherare le fake news e le manipolazioni.
Ha consigliato alcune letture per approfondire ulteriormente il rapporto tra giornalismo, intelligenza artificiale e nuove tecnologie: Newsmakers: Artificial Intelligence and the Future of Journalism di Francesco Marconi, un testo che analizza in maniera dettagliata l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla produzione giornalistica. Gli studi e le pubblicazioni di Nicholas Diakopoulos, Prof. di USA considerato un punto di riferimento internazionale per quanto riguarda l’applicazione degli algoritmi al giornalismo, reperibili anche online.
Di Samina Sayeda
Abbiamo avuto l’onore di ospitare Marco Pratellesi per due giorni, giornalista di lunga esperienza, docente e tra gli esperti italiani di innovazione editoriale, con il quale ci siamo confrontati sul passato, il presente e il futuro del giornalismo. Durante questa formazione, ci ha offerto una panoramica sull’evoluzione della professione giornalistica dalla sua nascita fino ad oggi, soffermandosi in particolare sull’impatto delle nuove tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale.
Attraverso un viaggio che ha toccato le esperienze redazionali tradizionali, come quelle a Paese Sera e Reality Magazine, Pratellesi ha introdotto a noi il concetto di scoop, la notizia esclusiva scoperta prima degli altri, e ne ha sottolineato il ruolo cruciale nel giornalismo di qualità. Ha poi ripercorso le origini storiche della professione, a partire dal 1830 con la penny press, quando in un contesto di scarsità informativa nacquero i primi quotidiani popolari, contribuendo a rendere quella del giornalista una professione ben retribuita e socialmente rilevante.
con l’arrivo del web, nel 1991, grazie alla nuova possibilità di poter pubblicare contenuti senza particolari difficoltà, si passa da una carenza di informazioni ad un eccesso informativo con la conseguente perdita di importanza della figura del giornalista e con l’instabilità del, fino ad allora funzionante, modello economico tradizionale.Il giornalismo contemporaneo si trova così a fronteggiare nuove sfide: produrre contenuti affidabili, tempestivi, aggiornati in tempo reale, ben indicizzati per i motori di ricerca, ma anche resistenti alla logica della riproduzione seriale, che tende a svuotare di valore l’informazione originale.
In questo contesto si inserisce il tema del giornalismo automatizzato e dell’uso dei dati. Pratellesi ha illustrato alcuni progetti sviluppati con Appliance Lab, come la creazione di template per l’elaborazione automatica dei bollettini della Protezione Civile durante l’emergenza sanitaria. Attraverso il machine learning, la macchina ha imparato a costruire testi informativi completi, con titoli e contenuti adattati ai dati giornalieri: numero di nuovi casi, andamento dei positivi, dei guariti e dei deceduti, sintesi testuale e rappresentazione grafica. Lo stesso principio è stato applicato anche per Meteo.it (Mediaset), con testi meteorologici personalizzati generati quotidianamente per ogni comune italiano, basati su previsioni a tre giorni.
Questi progetti rispondono concretamente alle due esigenze maggiormente avvertite dai giornalisti secondo le recenti indagini: la necessità di sistemi di alert per anticipare eventi rilevanti (giornalismo previsionale) e la disponibilità di strumenti per la verifica automatica dell’affidabilità delle fonti social. Troppo spesso, infatti, errori redazionali derivano dal rilancio non verificato di contenuti virali che si rivelano essere falsi.
In tal senso, Pratellesi ha portato l’esempio virtuoso del QuakeBot del Los Angeles Times, un algoritmo capace di analizzare in tempo reale i dati dell’US Geological Survey e pubblicare automaticamente articoli ogni qualvolta si registra un terremoto in California. Un ulteriore strumento è Sirius Source Review, software sviluppato nel 2011, che consente di identificare attraverso l’analisi semantica di 741 parole legate alla percezione sensoriale i veri testimoni oculari di un evento tra migliaia di tweet o post social. Questo algoritmo, con una precisione dell’89%, è in grado di distinguere chi è presente sul luogo dei fatti da chi ne parla indirettamente, offrendo così ai giornalisti la possibilità di contattare fonti autentiche nel momento stesso in cui un evento accade.
Un esempio emblematico è quello dell’operazione per l’uccisione di Osama Bin Laden: fu un ingegnere pakistano, ignaro di ciò che stava accadendo, a pubblicare in tempo reale su Twitter l’arrivo degli elicotteri americani, fornendo inconsapevolmente la prima testimonianza dell’intervento. Un giornalista dotato di strumenti adeguati avrebbe potuto intercettare quella testimonianza e trasformarla in uno scoop mondiale, in tempo reale.
Verso la fine del suo intervento, Pratellesi ha mostrato esempi di Avatar giornalistici, già impiegati da agenzie come Xinhua e da alcune emittenti coreane, che leggono le notizie in video, riproducendo volti umani, a volte ispirati a veri giornalisti, altre volte completamente virtuali.
Ha infine concluso con una riflessione etica e culturale sulla funzione del giornalismo, citando Walter Lippmann, tra i più influenti giornalisti e teorici americani del secolo scorso: “Non c'è legge più alta nel giornalismo che raccontare la verità e smascherare la menzogna.”
La sfida attuale è proprio questa: sviluppare e adottare sistemi basati sull’intelligenza artificiale che siano in grado di estrarre valore dai dati e quindi verità e, allo stesso tempo, smascherare le fake news e le manipolazioni.
Ha consigliato alcune letture per approfondire ulteriormente il rapporto tra giornalismo, intelligenza artificiale e nuove tecnologie: Newsmakers: Artificial Intelligence and the Future of Journalism di Francesco Marconi, un testo che analizza in maniera dettagliata l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla produzione giornalistica. Gli studi e le pubblicazioni di Nicholas Diakopoulos, Prof. di USA considerato un punto di riferimento internazionale per quanto riguarda l’applicazione degli algoritmi al giornalismo, reperibili anche online.
Modello di vita, studio e servizio nella Fondazione
Definizione e visione
La comunità educativa è un ecosistema residenziale e laboratoriale che integra vita, studio e responsabilità. Non è solo un luogo, ma un progetto intenzionale di crescita umana e professionale fondato su fraternità, disciplina morale, rispetto e cooperazione.
FraternitàDisciplinaServizioTecnologie BRIA
Valori e ispirazione
Principi francescani di sobrietà e solidarietà, dignità della persona e diritto allo studio. La tecnologia è umanizzata per formare persone libere, competenti e responsabili.
Umano al centro
Norme di riferimento
Codice Civile (artt. 14–42 c.c.)
Consente alle fondazioni di perseguire scopi educativi e gestire strutture come convitti, campus e studentati in coerenza con lo scopo statutario.
D.Lgs. 117/2017 — Codice del Terzo Settore
Artt. 5–6: attività di interesse generale educative e formative
Comprendono istruzione, formazione professionale e percorsi comunitari di crescita personale, anche in forma residenziale.; art. 55: co-programmazione e co-progettazione con PA.
Legge 328/2000 — Sistema integrato di interventi sociali
Riconosce le comunità educative come strumenti di inclusione e prevenzione della dispersione, nel quadro del principio di sussidiarietà.
D.P.R. 616/1977
Attribuisce alle Regioni competenze su riconoscimento e sostegno a strutture educative private con finalità pubbliche e sociali.
Convenzione ONU Diritti del Fanciullo
Artt. 29 e 31: diritto ad un’educazione che sviluppi pienamente la personalità e i talenti in contesti che promuovano dignità e solidarietà.
Compliance trasversale
GDPR (UE 2016/679) per protezione dati; D.Lgs. 81/2008 per salute e sicurezza degli ambienti comunitari.
Struttura organizzativa
Direttore / Coordinatore Responsabile della disciplina, del regolamento e della gestione quotidiana.
Tutor e Formatori BRIA Guidano l’apprendimento tecnico e comportamentale; monitoraggio del percorso.
Educatori civici Custodi di fraternità, rispetto, inclusione, legalità e servizio alla comunità.
Cadetti Residenti o non residenti, selezionati e vincolati al giuramento e al regolamento interno.
Percorso tipo
Orientamento (3 mesi)
Accoglienza, studio del regolamento, fraternità, alfabetizzazione BRIA, sicurezza e privacy.
Addestramento (15 mesi)
Laboratori BRIA, project work, tirocinio interno, vita comunitaria assistita.
Studio accademico (fino a 36 mesi)
Laurea triennale in sincronia con l’addestramento: cybersecurity, informatica, IA.
Regolamento e responsabilità
Diritti e doveri, criteri di ammissione e permanenza.
Convivenza, turnazioni di servizio, decoro degli spazi comuni.
Salute, sicurezza (D.Lgs. 81/2008) e protezione dati (GDPR).
Finalità
Personale e civica: responsabilità, appartenenza, autonomia e spirito critico.
Inclusione e dignità: vitto/alloggio solidale, supporto psicopedagogico, accesso equo.
Riconoscimento e vigilanza
Comunicazione ad autorità competenti (Regione, Comune, Prefettura) con regolamento, piano educativo e organigramma. Possibile riconoscimento come struttura educativa o ente di formazione accreditato, con co-finanziamento pubblico. Vigilanza su sicurezza, igiene e qualità formativa affidata a organi territoriali e al Consiglio della Fondazione.
Lavoro Integrativo art. 16.2.1 Titolo VII
Nel caso in cui un allievo, cadetto o discente iscritto alla Fondazione Olivetti Tecnologia e Ricerca si trovi in comprovata condizione di difficoltà economica, tale da non poter sostenere in autonomia le spese di partecipazione al percorso formativo, e tale condizione sia dimostrata ogni oltre ragionevole dubbio, la Fondazione si impegna, compatibilmente con le risorse e le disponibilità locali, ad attivare una procedura di supporto attraverso l’inserimento lavorativo temporaneo.
A tal fine, l’interessato dovrà produrre una lettera formale di richiesta, corredata da una relazione dettagliata, contenente ogni elemento utile alla piena comprensione del contesto economico, sociale e familiare, e ogni documento ritenuto idoneo a comprovare la condizione dichiarata.
Qualora la richiesta venga accolta, la Fondazione potrà stipulare convenzioni operative con attività economiche del territorio circostante alla sede presso cui l’allievo risiede o è in formazione, privilegiando soggetti già aderenti alla rete associativa della Fondazione o che ne condividano valori e finalità.
Non è tuttavia garantito che la Fondazione sia in grado di individuare un’attività lavorativa compatibile con il percorso di studio, in quanto tale possibilità dipende dalle caratteristiche del territorio, dalle disponibilità del momento e dall’equilibrio con gli impegni formativi. L’attività lavorativa dovrà essere svolta esclusivamente al di fuori degli orari programmati di studio.
Le condizioni di lavoro saranno definite in modo trasparente e condiviso tra il cadetto, l’attività convenzionata e un delegato incaricato dalla Fondazione, che avrà il compito di supervisionare l’accordo e verificarne la regolarità e l’equità. Al socio cadetto sarà comunque richiesta unicamente la quota mensile prevista dal regolamento vigente, che potrà essere oggetto di riduzione o parziale compensazione in base agli accordi.
La Fondazione provvederà a monitorare con continuità l’esperienza lavorativa attivata, verificando l’aderenza ai parametri stabiliti e intervenendo in caso di criticità.
Il rifiuto ingiustificato di due proposte lavorative consecutive compatibili con il percorso formativo sarà motivo valido per l’esclusione dell’allievo dalla Fondazione, fatto salvo il diritto dell’interessato di presentare osservazioni scritte che saranno valutate in via preliminare dal Consiglio di disciplina della Fondazione.
Qualora il socio allievo cadetto decida di interrompere il percorso di studio all’interno della fondazione questo non lo esonera dal pagamento completo della quota qualora mantenga in essere il lavoro procuratogli dalla fondazione, in questo caso l’allievo autorizza sin da ora i datori di lavoro a versare per suo conto sino ad estinzione del debito totale le quote dovute direttamente alla fondazione.
Valori Mantenimento ISEE
La quota di mantenimento è relativa a vitto, alloggio, abbigliamento, attrezzatura di base condivisa, servizi domestici interni, viaggi e trasferte programmate per motivi di studio ed addestramento, partecipazione e fiere e congressi, partecipazione a seminari, materiali didattici, licenze ed accessi ai sistemi informativi e quanto altro descritto nel manuale del percorso.
Se invece vuoi usare la nostra intelligenza artificiale (GPT Olitec) e dialogare con lei puoi cliccare qui Avvia il GPT OLITEC
Arruolati
È il tuo momento. L’Italia ha bisogno di te.
Hai mai pensato di fare qualcosa di grande, che lasci un segno? Di mettere le tue capacità, la tua forza, la tua intelligenza e il tuo coraggio al servizio degli altri?
Arruolati oggi. Unisciti a chi ha scelto di non restare a guardare. Che tu sia uomo o donna, che tu venga da una grande città o da un piccolo paese, c’è un posto per te in una squadra che costruisce il futuro, protegge le vite, difende ciò che conta. Non è solo un lavoro. È una scelta di vita.
È l’inizio di un cammino che ti cambierà per sempre.