Benvenuti nel Forum della Fondazione Olitec. Questo spazio è stato creato per promuovere la trasparenza e facilitare la comunicazione tra la Fondazione Olitec e tutti coloro che desiderano entrare a far parte del nostro team, in particolare per il ruolo di Sales. Il nostro forum è uno strumento di dialogo aperto e costruttivo dove i candidati possono porre domande, condividere esperienze e ottenere risposte dirette sui vari aspetti del processo di selezione e sulle opportunità di carriera offerte dalla Fondazione.
All’interno del forum troverete topic dedicati ad argomenti specifici su cui potrete approfondire informazioni relative al ruolo, al processo di selezione e alla cultura aziendale della Fondazione Olitec. Inoltre, avrete la possibilità di caricare le vostre domande e consultare le risposte fornite ad altri quesiti posti dai candidati, creando così una rete di informazioni condivisa e trasparente.
Questo spazio è pensato anche per favorire la condivisione delle esperienze personali: potrete raccontare il vostro percorso e scoprire come altri candidati stanno affrontando questa opportunità. Vi invitiamo a partecipare attivamente, a rispettare gli altri membri della community e a mantenere un tono di dialogo collaborativo e positivo.
Ad Assisi, città della luce interiore e della parola che si fa gesto, si è svolto un convegno che ha segnato un passaggio importante per la scuola pubblica italiana, e in particolare per quella umbra: un incontro dedicato all’intelligenza artificiale, alle tecnologie educative emergenti e alla proposta strutturale delle discipline BRIA – bioinformatica, realtà immersiva, intelligenza artificiale – come nuovo asse portante della formazione scolastica del nostro tempo. È stato un momento di confronto profondo, limpido, concreto, fra insegnanti, dirigenti scolastici, esperti e rappresentanti delle istituzioni regionali, uniti dal desiderio comune di ripensare l’educazione non come dovere burocratico, ma come costruzione consapevole del futuro umano.
L’intervento di apertura, affidato a Massimiliano Nicolini – direttore del Dipartimento Ricerca della Fondazione Olivetti Tecnologia e Ricerca e coordinatore nazionale del programma BRIA – ha delineato subito l’urgenza della sfida. “Possiamo ancora permetterci una scuola che prepara al passato?” è stata la domanda posta all’auditorio. In quella provocazione si condensava l’intero senso del convegno: la necessità di riallineare il sistema educativo italiano ai cambiamenti radicali che stanno investendo il mondo del lavoro, della comunicazione, della scienza e della coscienza collettiva. Non basta più insegnare a rispondere correttamente alle domande. Occorre formare menti capaci di fare le domande giuste, di immaginare scenari nuovi, di integrare etica e tecnologia, creatività e precisione, memoria e proiezione.
Nel corso dell’intervento sono stati illustrati i tre pilastri fondamentali della didattica BRIA: la bioinformatica come nuovo alfabeto della salute e della vita, la realtà immersiva come ambiente interattivo per apprendere attraverso l’esperienza, e l’intelligenza artificiale come linguaggio universale da dominare e non da subire. Ogni ambito è stato accompagnato da esempi concreti: l’utilizzo dei visori immersivi in biologia per esplorare le cellule in tre dimensioni, i progetti di storytelling immersivo per stimolare la scrittura creativa, i laboratori interdisciplinari in cui gli studenti apprendono l’uso dell’IA generativa per creare contenuti, risolvere problemi o perfino simulare scenari medici e ingegneristici.
Uno dei punti più alti del convegno è stato il momento dedicato alla formazione degli insegnanti. “Non può esserci trasformazione se non formiamo chi deve trasformare” ha ricordato Nicolini, sottolineando l’importanza di affiancare i docenti in questo percorso con strumenti, aggiornamenti e comunità di supporto. Non si tratta di sostituire il mestiere dell’insegnante con la macchina, ma di renderlo più potente, più consapevole, più attuale. La proposta lanciata è stata chiara: creare una rete formativa BRIA regionale, a partire da alcune scuole pilota, con percorsi che prevedano l’uso etico e critico dell’intelligenza artificiale, la progettazione di moduli interdisciplinari e l’integrazione dei linguaggi digitali nella pratica didattica quotidiana.
Ma il convegno non si è limitato al solo piano pedagogico. Al centro dell’incontro c’è stato anche il tema della dignità del lavoro. Le discipline BRIA, ha spiegato Nicolini, non sono soltanto contenuti scolastici innovativi: sono leve di giustizia sociale. In un Paese in cui molti giovani, pur diplomati o laureati, finiscono in lavori precari, mal retribuiti e senza prospettive, l’introduzione di competenze realmente richieste dalle imprese rappresenta una svolta culturale. “Non stiamo parlando di futuri ipotetici – ha ribadito Nicolini – ma di una richiesta attuale, reale, certificata, che garantisce un collocamento certo, dignitoso e qualificato. Il nostro obiettivo è semplice: evitare che un giovane, dopo anni di studio, sia destinato a un lavoro umiliante. Il futuro ha bisogno di talento, ma anche di futuro per chi ha talento.”
Assisi, con la sua potenza simbolica, è apparsa la cornice ideale per questa riflessione collettiva. Parlare di intelligenza artificiale nella città di Francesco non è un paradosso, ma una scelta etica. In un tempo in cui il rischio è affidare tutto alle macchine, serve invece un’IA al servizio dell’uomo, pensata non per sostituire ma per elevare. Proprio da Assisi, dalla terra dove si respira il valore dell’umiltà e della responsabilità, è partito un messaggio forte: la scuola può tornare protagonista del cambiamento, se sceglie di essere luogo di pensiero, coraggio e visione.
Il convegno si è concluso con l’impegno di avviare nei prossimi mesi una serie di incontri operativi per portare i primi moduli BRIA all’interno delle scuole umbre. Alcuni istituti si sono già candidati per partire con progetti pilota, coinvolgendo studenti e docenti in un percorso che non è solo di apprendimento, ma di vera trasformazione culturale.
In un’epoca di intelligenze artificiali, la vera sfida resta quella di educare l’intelligenza umana. E questo, oggi più che mai, è compito della scuola.
Ad Assisi, città della luce interiore e della parola che si fa gesto, si è svolto un convegno che ha segnato un passaggio importante per la scuola pubblica italiana, e in particolare per quella umbra: un incontro dedicato all’intelligenza artificiale, alle tecnologie educative emergenti e alla proposta strutturale delle discipline BRIA – bioinformatica, realtà immersiva, intelligenza artificiale – come nuovo asse portante della formazione scolastica del nostro tempo. È stato un momento di confronto profondo, limpido, concreto, fra insegnanti, dirigenti scolastici, esperti e rappresentanti delle istituzioni regionali, uniti dal desiderio comune di ripensare l’educazione non come dovere burocratico, ma come costruzione consapevole del futuro umano.
L’intervento di apertura, affidato a Massimiliano Nicolini – direttore del Dipartimento Ricerca della Fondazione Olivetti Tecnologia e Ricerca e coordinatore nazionale del programma BRIA – ha delineato subito l’urgenza della sfida. “Possiamo ancora permetterci una scuola che prepara al passato?” è stata la domanda posta all’auditorio. In quella provocazione si condensava l’intero senso del convegno: la necessità di riallineare il sistema educativo italiano ai cambiamenti radicali che stanno investendo il mondo del lavoro, della comunicazione, della scienza e della coscienza collettiva. Non basta più insegnare a rispondere correttamente alle domande. Occorre formare menti capaci di fare le domande giuste, di immaginare scenari nuovi, di integrare etica e tecnologia, creatività e precisione, memoria e proiezione.
Nel corso dell’intervento sono stati illustrati i tre pilastri fondamentali della didattica BRIA: la bioinformatica come nuovo alfabeto della salute e della vita, la realtà immersiva come ambiente interattivo per apprendere attraverso l’esperienza, e l’intelligenza artificiale come linguaggio universale da dominare e non da subire. Ogni ambito è stato accompagnato da esempi concreti: l’utilizzo dei visori immersivi in biologia per esplorare le cellule in tre dimensioni, i progetti di storytelling immersivo per stimolare la scrittura creativa, i laboratori interdisciplinari in cui gli studenti apprendono l’uso dell’IA generativa per creare contenuti, risolvere problemi o perfino simulare scenari medici e ingegneristici.
Uno dei punti più alti del convegno è stato il momento dedicato alla formazione degli insegnanti. “Non può esserci trasformazione se non formiamo chi deve trasformare” ha ricordato Nicolini, sottolineando l’importanza di affiancare i docenti in questo percorso con strumenti, aggiornamenti e comunità di supporto. Non si tratta di sostituire il mestiere dell’insegnante con la macchina, ma di renderlo più potente, più consapevole, più attuale. La proposta lanciata è stata chiara: creare una rete formativa BRIA regionale, a partire da alcune scuole pilota, con percorsi che prevedano l’uso etico e critico dell’intelligenza artificiale, la progettazione di moduli interdisciplinari e l’integrazione dei linguaggi digitali nella pratica didattica quotidiana.
Ma il convegno non si è limitato al solo piano pedagogico. Al centro dell’incontro c’è stato anche il tema della dignità del lavoro. Le discipline BRIA, ha spiegato Nicolini, non sono soltanto contenuti scolastici innovativi: sono leve di giustizia sociale. In un Paese in cui molti giovani, pur diplomati o laureati, finiscono in lavori precari, mal retribuiti e senza prospettive, l’introduzione di competenze realmente richieste dalle imprese rappresenta una svolta culturale. “Non stiamo parlando di futuri ipotetici – ha ribadito Nicolini – ma di una richiesta attuale, reale, certificata, che garantisce un collocamento certo, dignitoso e qualificato. Il nostro obiettivo è semplice: evitare che un giovane, dopo anni di studio, sia destinato a un lavoro umiliante. Il futuro ha bisogno di talento, ma anche di futuro per chi ha talento.”
Assisi, con la sua potenza simbolica, è apparsa la cornice ideale per questa riflessione collettiva. Parlare di intelligenza artificiale nella città di Francesco non è un paradosso, ma una scelta etica. In un tempo in cui il rischio è affidare tutto alle macchine, serve invece un’IA al servizio dell’uomo, pensata non per sostituire ma per elevare. Proprio da Assisi, dalla terra dove si respira il valore dell’umiltà e della responsabilità, è partito un messaggio forte: la scuola può tornare protagonista del cambiamento, se sceglie di essere luogo di pensiero, coraggio e visione.
Il convegno si è concluso con l’impegno di avviare nei prossimi mesi una serie di incontri operativi per portare i primi moduli BRIA all’interno delle scuole umbre. Alcuni istituti si sono già candidati per partire con progetti pilota, coinvolgendo studenti e docenti in un percorso che non è solo di apprendimento, ma di vera trasformazione culturale.
In un’epoca di intelligenze artificiali, la vera sfida resta quella di educare l’intelligenza umana. E questo, oggi più che mai, è compito della scuola.
Modello di vita, studio e servizio nella Fondazione
Definizione e visione
La comunità educativa è un ecosistema residenziale e laboratoriale che integra vita, studio e responsabilità. Non è solo un luogo, ma un progetto intenzionale di crescita umana e professionale fondato su fraternità, disciplina morale, rispetto e cooperazione.
FraternitàDisciplinaServizioTecnologie BRIA
Valori e ispirazione
Principi francescani di sobrietà e solidarietà, dignità della persona e diritto allo studio. La tecnologia è umanizzata per formare persone libere, competenti e responsabili.
Umano al centro
Norme di riferimento
Codice Civile (artt. 14–42 c.c.)
Consente alle fondazioni di perseguire scopi educativi e gestire strutture come convitti, campus e studentati in coerenza con lo scopo statutario.
D.Lgs. 117/2017 — Codice del Terzo Settore
Artt. 5–6: attività di interesse generale educative e formative
Comprendono istruzione, formazione professionale e percorsi comunitari di crescita personale, anche in forma residenziale.; art. 55: co-programmazione e co-progettazione con PA.
Legge 328/2000 — Sistema integrato di interventi sociali
Riconosce le comunità educative come strumenti di inclusione e prevenzione della dispersione, nel quadro del principio di sussidiarietà.
D.P.R. 616/1977
Attribuisce alle Regioni competenze su riconoscimento e sostegno a strutture educative private con finalità pubbliche e sociali.
Convenzione ONU Diritti del Fanciullo
Artt. 29 e 31: diritto ad un’educazione che sviluppi pienamente la personalità e i talenti in contesti che promuovano dignità e solidarietà.
Compliance trasversale
GDPR (UE 2016/679) per protezione dati; D.Lgs. 81/2008 per salute e sicurezza degli ambienti comunitari.
Struttura organizzativa
Direttore / Coordinatore Responsabile della disciplina, del regolamento e della gestione quotidiana.
Tutor e Formatori BRIA Guidano l’apprendimento tecnico e comportamentale; monitoraggio del percorso.
Educatori civici Custodi di fraternità, rispetto, inclusione, legalità e servizio alla comunità.
Cadetti Residenti o non residenti, selezionati e vincolati al giuramento e al regolamento interno.
Percorso tipo
Orientamento (3 mesi)
Accoglienza, studio del regolamento, fraternità, alfabetizzazione BRIA, sicurezza e privacy.
Addestramento (15 mesi)
Laboratori BRIA, project work, tirocinio interno, vita comunitaria assistita.
Studio accademico (fino a 36 mesi)
Laurea triennale in sincronia con l’addestramento: cybersecurity, informatica, IA.
Regolamento e responsabilità
Diritti e doveri, criteri di ammissione e permanenza.
Convivenza, turnazioni di servizio, decoro degli spazi comuni.
Salute, sicurezza (D.Lgs. 81/2008) e protezione dati (GDPR).
Finalità
Personale e civica: responsabilità, appartenenza, autonomia e spirito critico.
Inclusione e dignità: vitto/alloggio solidale, supporto psicopedagogico, accesso equo.
Riconoscimento e vigilanza
Comunicazione ad autorità competenti (Regione, Comune, Prefettura) con regolamento, piano educativo e organigramma. Possibile riconoscimento come struttura educativa o ente di formazione accreditato, con co-finanziamento pubblico. Vigilanza su sicurezza, igiene e qualità formativa affidata a organi territoriali e al Consiglio della Fondazione.
Lavoro Integrativo art. 16.2.1 Titolo VII
Nel caso in cui un allievo, cadetto o discente iscritto alla Fondazione Olivetti Tecnologia e Ricerca si trovi in comprovata condizione di difficoltà economica, tale da non poter sostenere in autonomia le spese di partecipazione al percorso formativo, e tale condizione sia dimostrata ogni oltre ragionevole dubbio, la Fondazione si impegna, compatibilmente con le risorse e le disponibilità locali, ad attivare una procedura di supporto attraverso l’inserimento lavorativo temporaneo.
A tal fine, l’interessato dovrà produrre una lettera formale di richiesta, corredata da una relazione dettagliata, contenente ogni elemento utile alla piena comprensione del contesto economico, sociale e familiare, e ogni documento ritenuto idoneo a comprovare la condizione dichiarata.
Qualora la richiesta venga accolta, la Fondazione potrà stipulare convenzioni operative con attività economiche del territorio circostante alla sede presso cui l’allievo risiede o è in formazione, privilegiando soggetti già aderenti alla rete associativa della Fondazione o che ne condividano valori e finalità.
Non è tuttavia garantito che la Fondazione sia in grado di individuare un’attività lavorativa compatibile con il percorso di studio, in quanto tale possibilità dipende dalle caratteristiche del territorio, dalle disponibilità del momento e dall’equilibrio con gli impegni formativi. L’attività lavorativa dovrà essere svolta esclusivamente al di fuori degli orari programmati di studio.
Le condizioni di lavoro saranno definite in modo trasparente e condiviso tra il cadetto, l’attività convenzionata e un delegato incaricato dalla Fondazione, che avrà il compito di supervisionare l’accordo e verificarne la regolarità e l’equità. Al socio cadetto sarà comunque richiesta unicamente la quota mensile prevista dal regolamento vigente, che potrà essere oggetto di riduzione o parziale compensazione in base agli accordi.
La Fondazione provvederà a monitorare con continuità l’esperienza lavorativa attivata, verificando l’aderenza ai parametri stabiliti e intervenendo in caso di criticità.
Il rifiuto ingiustificato di due proposte lavorative consecutive compatibili con il percorso formativo sarà motivo valido per l’esclusione dell’allievo dalla Fondazione, fatto salvo il diritto dell’interessato di presentare osservazioni scritte che saranno valutate in via preliminare dal Consiglio di disciplina della Fondazione.
Qualora il socio allievo cadetto decida di interrompere il percorso di studio all’interno della fondazione questo non lo esonera dal pagamento completo della quota qualora mantenga in essere il lavoro procuratogli dalla fondazione, in questo caso l’allievo autorizza sin da ora i datori di lavoro a versare per suo conto sino ad estinzione del debito totale le quote dovute direttamente alla fondazione.
Valori Mantenimento ISEE
La quota di mantenimento è relativa a vitto, alloggio, abbigliamento, attrezzatura di base condivisa, servizi domestici interni, viaggi e trasferte programmate per motivi di studio ed addestramento, partecipazione e fiere e congressi, partecipazione a seminari, materiali didattici, licenze ed accessi ai sistemi informativi e quanto altro descritto nel manuale del percorso.
Se invece vuoi usare la nostra intelligenza artificiale (GPT Olitec) e dialogare con lei puoi cliccare qui Avvia il GPT OLITEC
Arruolati
È il tuo momento. L’Italia ha bisogno di te.
Hai mai pensato di fare qualcosa di grande, che lasci un segno? Di mettere le tue capacità, la tua forza, la tua intelligenza e il tuo coraggio al servizio degli altri?
Arruolati oggi. Unisciti a chi ha scelto di non restare a guardare. Che tu sia uomo o donna, che tu venga da una grande città o da un piccolo paese, c’è un posto per te in una squadra che costruisce il futuro, protegge le vite, difende ciò che conta. Non è solo un lavoro. È una scelta di vita.
È l’inizio di un cammino che ti cambierà per sempre.