Di Sal Sannino
Come in ogni abbrivio che si rispetti, figlio della tradizione occidentale, partirò dall’ “alpha”, anzi l’“aleph”. Da che ne ho memoria sono un curioso che asseconda in maniera fanciullesca questo desiderio – mai pago – di investigare il reticolo matriciale che muove le scelte della “moltitudine” ,citando uno degli ultimi lavori dylaniani (cfr. I Contain Multitude, 2020). Sono almeno dieci anni che mi occupo direttamente di innovazione sia a livello imprenditoriale che nell’ottica manageriale degli investimenti e raramente avevo visto una polarizzazione così convincente su una singola “asset-class”. La “Artificial Intelligence” si sta trasformando in qualcosa che significa più dell’unico taglio tecnologico a cui molti analisti vogliono relegarla. Ripescando dal mio recente passato da curioso della “Logistics” e geopolitica, personalmente preferisco denominare questa mega asset-class piuttosto con un nuovo acronimo: “AmLo” (Amplified Logistics) .
Vi chiederò un piccolo sforzo, seguite per un attimo il mio ragionamento…
Con la crescente complessità delle Reti ed il loro grafo di “networking” per abilitare “Internet” e la smart-grid energetica non possiamo più ragionare di “Logistics” solo per la tradizionale movimentazione, stoccaggio e lavorazione di commodities e merci/persone ma, a buon diritto, allargare l’ombrello di significato anche alla lavorazione, dispatchment e load-balancing degli “intangibles”: i dati, il cyber-foraging, i modelli ed il collaterale energetico necessario al mantenimento del grafo, una orizzontalità che unisce asset che spaziano dal mondo Telco (terrestre ed orbitale) fino all’AI / Cloud in senso stretto, cui aggiungere tutte le esternalità degli “enabler”, ovvero il mondo Real Estate dedicato alla composizione dei Giga-project (leggasi, DataCenter ed infrastrutture energetiche). Ecco, spiegato quello strano n-simo acronimo.
La curiosità è una fiamma sempre accesa ma non basta per trasformare alcune intuizioni in prodotto. Ho provato negli ultimi anni a condividere questa “vision” con giovani (e meno giovani) talenti italiani ed eminenti accademici internazionali, nonché investitori industriali e finanziari. Non tedierò il lettore con una macchinazione sterile ed autocelebrativa, piuttosto utilizzerò questi pochi rivoli di pensiero per ringraziare gli Atenei italiani ed i talenti, tra Professori e PhD con cui ho fatto “brainstorming”.
Tra i tanti che meriterebbero menzioni, mi sento di ringraziare il team del Prof. Vincenzo Moscato della Federico II, PicusLab ed il CINI. Infatti, segnatamente per Aleph01 è stato di straordinaria ispirazione il lavoro del giovane talento napoletano, Ing. Gian Marco Orlando, che ha ricevuto a Torino nel settembre scorso il prestigioso “best MSC thesis” da ITA Data. La sua ricerca sui sistemi multi-agentici integrati su “social network simulations” rappresenta una dorsale strategica su cui innestare una miriade di prodotti totalmente innovativi per ingegnerizzare e veicolare messaggi con un tasso di predittività particolarmente accurato.
Grazie anche a questa vision e la contaminazione interdisciplinare, finalmente dal 2026 arriveranno a mercato le prime soluzioni di Aleph01. L’obiettivo non è competere con gli altri, sicuramente più attrezzati e reattivi, ma essere su un layer più alto quanto ambizioso: semplificare la vita degli utilizzatori finali dell’AI!
Grazie ad un “periscope” privilegiato che ho saputo costruire tra North America ed area EU/MENA, vi evidenzio uno dei grandi problemi di questi “ruggenti anni venti”: tutti vogliono in qualche modo l’AI, eppure quasi-nessuno sa quale usare, quanti servono, poi…per farne esattamente cosa?
Anzi, se vogliamo essere onesti, a meno di esperti di dominio, la stragrande maggioranza degli utilizzatori delle LLMs (o modelli anche SLMs) neanche si pone la domanda sul “quale” AI utilizzare per la “task” o “prompt” specifico. Spesso l’end-user conosce solo LLM conversazionali, mediamente generalisti come ChatGPT e Gemini, senza entrare nel dettaglio con RAG e performance dedicate. Adesso, immaginate di avere un unico software per l’orchestrazione, assegnazione ed esecuzione degli “agents, LLM ed AI tools” in un mix ottimizzato. Sarebbe fantastico! Significherebbe vincere la frammentazione degli operatori tech ed i “bias cognitivi” degli end-user meno consapevoli.
Attualmente esistono incumbent come LiteLLM, GitHub e HuggingFace (solo per citarne alcuni) che si sono intestati la “challange” dell’LLM-orchestration o da AIs-gateway. Ottimi prodotti per soggetti curiosi come me e per alcuni dei nostri lettori, molto meno per le masse di utilizzatori nel mondo. Bisogna lavorare su semplificazione ed UX più inclusive!
Ecco, questo è uno spazio di mercato interessantissimo in cui insilarsi, viepiù nel solco dell’AI Act europeo che nei prossimi mesi ed anni detterà i tempi del “procurement” etico dei sistemi agentici/LLM internazionali per i clienti, le aziende europee.
A valle di questa disamina, risulterà evidente che dal punto di vista dello scrivente, che avete ormai cominciato a conoscere, la competitività europea non sarà nello sviluppare il miglior modello AI ma nella realizzazione dei migliori software/middleware per co-integrare il lavoro di tutte le terze parti in maniera agnostica ed UX orientata ad una applicazione “ethical” di queste tecnologie innestandole nei processi produttivi dell’industria manifatturiera e creativa.
In sintesi estrema, Aleph01 e lo scrivente, Sal Sannino, non può che augurarsi di restare vigile e curioso in un mondo fatto di complessità e tensioni, crisi energetiche e pandemiche, guerre e ribaltoni politici (…e dei Mercati), sperando al contempo di lasciare i lettori con un’ultima osservazione.
Perché proprio adesso l’AI è diventato un fenomeno pop?
Perché proprio in questa fase storica le TechCo. hanno pensato bene di effettuare deployment di modelli LLM in maniera massiva?
Eterogenesi dei fini, positivismo tecnologico o uno spintaneo ammiccamento a nuove necessità delle masse? Quale che sia la risposta, ormai il vaso da Pandora è scoperchiato, sta a noi vivere il presente non dimenticando gli impatti di una tecnologia così pervasiva…
Stay curious!
Be Aleph01.
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